Non è un paese per Startup
Non è un paese per Startup

Oggi è possibile aprire un'azienda facilmente attraverso procedure online, che fanno risparmiare tempo e denaro. Il tutto in piena sicurezza e senza oneri aggiuntivi. Questo è vero, ma non più in Italia.
Con la Sentenza del Consiglio di Stato su ricorso del Consiglio del Notariato il vuoto legislativo contenuto dal precedente D.M. diventa una fossa e si arenano tutte le speranze di semplificare le procedure per l'apertura di nuove aziende innovative.Pare così che per certificare il controllo preventivo in ambito societario serve a tutti i costi un notaio.Che poi a voler essere proprio pignoli con una procedura digitale e i dati registrati sarebbe pure più veloce ed economico (per lo Stato) verificare tale status, ma d'altronde si sa, i cambiamenti hanno bisogno di essere assorbiti.
Ad essere fantasiosi si potrebbe pensare che se il notaio firma meno atti è meno probabile che si sloghi il polso, che quindi poi non vada dal medico, il quale senza i soldi del notaio non possa andare nel suo negozio di vestiti di fiducia, il quale quindi ordinerà meno capi d'abbigliamento, avendo più giacche da vendere, e la fabbrica che lavora i tessuti per non chiudere visto la decrescita delle sue vendite deciderà di tagliare il personale. Alla fine praticamente il Consiglio di Stato sta solo tutelando l'operaio della fabbrica.Battute a parte, in Italia il divario digitale più che tecnologico è culturale e per cambiarlo ci vorrà ancora tempo, proprio quel tempo che servirà oggi per aprire una startup....con l'aiuto di un notaio.
Cosa vorremmo? Un sistema efficiente, digitale e rapido perchè fare impresa in Italia è sempre più difficile. Non è un caso che nella classifica mondiale della World Bank tra i Paesi in cui è più semplice aprire un'attività economica, il nostro Paese si collochi al 58esimo posto.
Perchè questa battaglia? Perchè è il momento di costruire!