Siamo stanchi di aspettare, Volt va avanti da solo a Bologna
Siamo stanchi di aspettare, Volt va avanti da solo a Bologna

Siamo stanchi di aspettare, sui temi andiamo avanti anche da soli.
Ieri abbiamo incontrato il segretario del Partito Democratico Tosiani e l'abbiamo detto chiaramente: “il PD sta tergiversando sui contenuti, a questo gioco non ci stiamo, porteremo avanti i nostri temi con o senza una coalizione”.
Coalizione che deve innanzitutto nascere intorno a dei temi specifici e a un progetto comune. E noi tutto questo fino ad oggi non lo abbiamo visto. Sono mesi ormai che aspettiamo che il PD termini la sua guerra interna, fatta di nomi e lotte tra correnti.
Volt non è una lista di nomi costruita per queste elezioni, ma un partito paneuropeo nato per cambiare l’Europa dal basso, partendo proprio dalle realtà locali, come la città di Bologna. Per questo vogliamo proporre soluzioni concrete a temi fondamentali per la nostra comunità, soluzioni anche in discontinuità con quelle delle precedenti amministrazioni.
Stiamo chiedendo da mesi di creare spazi di dialogo tematico comune tra i partiti che dovrebbero comporre la coalizione di centro-sinistra; ci siamo però resi conto che, nonostante la volontà condivisa anche da altre forze politiche con cui ci siamo confrontati, nello scenario politico attuale un processo di questo genere non sembra interessare nemmeno alle persone ad oggi indicate come papabili candidati sindaco.
In questi sei mesi il nostro team ha ascoltato cittadini ed esperti, costruendo posizioni sulle tematiche della mobilità sostenibile, dell’inclusione sociale e della costruzione di comunità e spazi per i giovani, proprio in preparazione di un dibattito che stiamo ancora aspettando.
In questo processo ci siamo resi conto che se da una parte tutti i candidati e i partiti parlano di mobilità sostenibile, non c’è tuttavia una posizione forte contro gli allargamenti autostradali di A13, A14 e Passante di Mezzo, per i quali è prevista uno stanziamento di 3 miliardi; anzi, il PD in questi giorni in Conferenza dei Servizi sta spingendo perché i progetti vengano conclusi il prima possibile. Tutti parlano dell’importanza di ridurre le emissioni e ridare vita alle periferie ma ci viene detto che l’SFM non può essere completato, nonostante gli impegni presi e i soldi stanziati per il progetto nei patti del 2007 tra Regione e Comune.
Mentre i candidati si pesano tra di loro, senza mai entrare nel concreto delle questioni, Bologna continua a svendere quote delle sue ricchezze, Hera in primis, nel segno di una totale continuità di mandato con le privatizzazioni che hanno caratterizzato questi ultimi 15 anni, da Aeroporto, ad Interporto a Fiera.
Noi su questi temi ci siamo impegnati e avvertiamo un senso di responsabilità che ci impone oggi di prendere una posizione forte, decidendo di non dare appoggio a una coalizione a scatola chiusa.
Siamo come sempre aperti al dialogo e al dibattito costruttivo, ma ci siamo stancati di aspettare.